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I devoti che trainano il fercolo, vestono un saio di cotone bianco detto saccu, un copricapo di velluto nero detto scuzzetta, un cordone monastico bianco intorno alla vita, dei guanti bianchi e un fazzoletto, anch'esso bianco, che viene agitato al grido Tutti divoti tutti, cittadini viva sant'Aita.
L'origine ed il significato di questo saio bianco è molto dibattuta. Alcuni lo fanno risalire al fatto che nel 1126 al ritorno delle spoglie della Santa a Catania, la cui notizia si sparse durante la notte, il popolo si riversò per le strade in camicia da notte. Secondo altri, invece si tratta di un saio penitenziale.
I devoti in cambio delle grazie chieste alla Santa Patrona le portano in dono dei ceri votivi delle più svariate dimensioni.